"E basta, con sto Mele…".
Lorenzo Cesa
è in fila per il test antidroga in piazza Montecitorio e sta spiegando
ai cronisti che l'Udc proseguirà la battaglia dei valori nonostante la
vicenda del deputato Mele e della sua notte brava, quando un suo
collega di partito lo invita stizzito a non parlarne più, a guardare
avanti. E in effetti sono in molti i parlamentari dell'Udc in fila per
sottoporsi al test e a rivendicare la guida della battaglia contro gli
stupefacenti.
Accanto a loro molti deputati azzurri, tanti leghisti, pochi quelli di An, nessuno o quasi del centrosinistra.
Il test è triplice: della saliva, dell'urina o del sangue. Ci vogliono
5 minuti per farlo, molto di più occorre invece attendere in fila.
Tanti i parlamentari presenti, fin dalle 9:30 di stamattina. Fra i
dirigenti Udc Casini, Cesa, Buttiglione, Tassone, Volontè, D'Onofrio,
Dionisi, Libè, D'Alia, Pionati, Vietti, Drago, Ciocchetti. Fra i
parlamentari di FI Osvaldo Napoli e Guido Crosetto, i leghisti Roberto
Cota, Andrea Gibelli, Davide Caparini, Adolfo Urso e Riccardo Pedrizzi
di An.
Cesa attacca chi ha portato avanti "una strumentalizzazione
indecente" sulle contestate dichiarazioni sul ricongiungimento
familiare e sottolinea l'importanza di una iniziativa che serve a "a
dire che la droga uccide". D'accordo Cota, per il quale "è giusto che
ogni parlamentare dimostri di non far uso di droghe, anche se la vera
soluzione è una selezione della classe dirigente a monte".
I
parlamentari prendono un numero, come al supermercato, alle 11:30 ne
hanno già staccati oltre sessanta. Il deputato di An Pedrizzi, il primo
del suo partito ad arrivare, annuncia che proporrà al 'Secolo d'Italia'
"nel rispetto della privacy di pubblicare i nomi dei parlamentari che
si sono sottoposti al test". Quanto alle assenze di molti dei
parlamentari di via della Scrofa, getta acqua sul fuoco Urso: "E' un
fatto personale e tale deve restare, nel rispetto assoluto di chi
sceglie di fare o meno il test".
Molti, fra gli esponenti dell'Udc,
spiegano che avrebbero preferito un test tricologico, come proposto
senza successo dai centristi in Parlamento. Quel tipo di test, a
differenza di quello a cui si sono sottoposti stamane i parlamentari,
rileva presenza di sostanze stupefacenti anche a distanza di mesi.
BLITZ VERDI-RNP A TEST UDC: PERE E CONDOM ANTI-IPOCRISIA – Un
po' di pere, "perche' e' meglio mangiarsele che farsele". Una manciata
di profilattici, "perche' una campagna di prevenzione in Parlamento
farebbe solo bene". E qualche mela, ma lasciata all'ultimo minuto nel
sacchetto, "perche' avrebbero rappresentato le tentazioni, ma non
volevamo doppi sensi con il nome del deputato Mele dell'Udc, non saremo
noi a fare moralismi". Si sono presentati cosi' 'armati' i verdi
Paolo Cento, Grazia Francescato, Paola Balducci, Luana Zanella e la radicale
Donatella Poretti allo stand organizzato dall'Udc in piazza Montecitorio per sottoporre i parlamentari al test antidroga.
"Volevamo sottolineare- ha detto il sottosegretario all'Economia Cento-
l'ipocrisia di questa campagna. Ci sono troppi politici che fanno i
proibizionisti e poi di notte…
Insomma, volevamo portare agli antiproibizionisti un po' di anti-ipocrisia".
"Ipocrita" sarebbe, secondo il gruppo di deputati di Verdi e Rosa nel
pugno, il test antidroga organizzato oggi dall'Udc "perche'- spiega
ancora Cento- farlo il mercoledi' con giorni di preavviso significa
fare solo un gesto simbolico. Facciamolo un sabato sera,
all'improvviso. Cosi' vediamo".
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