Diritto alle cure per detenuti anche se dipendenza e’ solo psicologica

 

Diritto alle cure per detenuti anche se dipendenza e’ solo psicologica

 

La sua dipendenza dalla cocaina e’ meramente psicologica, e non piu’
fisica, come hanno accertato i medici del carcere di Pavia e quella
dipendenza e’ sufficiente per ottenere la scarcerazione e darle accesso
all’affidamento terapeutico. Protagonista della vicenda e’ una donna di
43 anni con una condanna per traffico di stupefacenti che sarebbe
scaduta nel marzo dell’anno prossimo, e che ora e’ libera di lavorare
di giorno in un ristorante dell’hinterland di Milano con il solo
obbligo di tornare a dormire in una comunita’ e soprattutto di
sottoporsi alle cure per disintossicarsi pienamente.
Lo ha
stabilito il Tribunale di Sorveglianza di Milano, recependo una
sentenza della Suprema Corte, davanti al quale il procuratore generale
della Cassazione Enrico Delehaye ha sostenuto che ‘e’ stata
giustamente eccepita l’erronea limitazione dell’affidamento ai soli
casi di dipendenza fisica dagli stupefacenti, escludendo la necessita’
di prevenire il pericolo di una ricaduta nell’uso della droga ne’ in
alcun modo valutare quelle forme di assuefazione psichica alle sostanza
psicotrope, ancora piu’ subdole e difficili da superare della semplice
‘crisi d’astinenza’, in forma acuta solo per pochi giorni’. La
questione era stata discussa davanti alla Cassazione in seguito al
ricorso presentato dal legale della donna, l’avvocato Alessandra Silvestri,
con cui si impugnava il precedente diniego dei giudici di sorveglianza.
A ottobre la Cassazione ha accolto il ricorso, che e’ stato a quel
punto recepito dai giudici milanesi il 17 gennaio scorso. ‘Considerato
che trattasi di soggetto affetto da dipendenza psicologica da cocaina
-scrivono i giudici della Sorveglianza- che ha in corso un programma
comunitario di recupero’, deve essere concesso alla detenuta
l’affidamento in prova ai servizi sociali, con l’obbligo di cure.
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