Il papà dell’Lsd verso il traguardo dei 102 anni


BURG
(23 dicembre) – E’ andato in overdose svariate volte. Ha provato su se
stesso gli effetti dell’Lsd e si avvicina ora ai 102 anni con una mente
perfettamente lucida. Intanto le autorità sanitarie elvetiche hanno
approvato l’avvio di uno studio psicoterapeutico, che prevede la
somministrazione di Lsd a pazienti ammalati di cancro in fase terminale
o altre malattie incurabili. Mentre la Svizzera si prepara a
riabilitare la droga allucinogena, il padre dell’Lsd,il chimico
svizzero fu il primo a sottoporsi alla prova della droga allucinogena.

Nato nel 1906 a Baden, ricercatore nei laboratori del gruppo basilese
Sandoz dal 1929 al 1971, ancora lucido e presente il ricercatore vive a
Leimental, nei pressi di Basilea, dove prosegue nei suoi studi e nelle
sue letture. Hofmann partecipa anche a dibattiti e incontri sui tanti
blog in suo onore sparsi per la rete. Il chimico disse nel 2006, alla
vigilia del suo centesimo compleanno, di non essere sorpreso di essere
entrato nella storia unicamente come “Mister Lsd. «È comunque un
prodotto speciale, in quanto agisce sulla coscienza, che ci distingue
dagli animali. Conosco l’Lsd, non ho più bisogno di prenderlo. Forse
farò come Aldous Huxley» che lo chiese a sua moglie per sopportare il
dolore dell’agonia per un cancro alla gola, raccontò al “New York
Times”, ricodando come negli anni Quaranta ha fatto la sua
straordinaria scoperta che definisce la medicina dell’anima.

Laureatosi
in Chimica a Zurigo nel 1929, Hofmann ben presto diventò direttore di
ricerca nel dipartimento dei prodotti naturali della casa farmaceutica
Sandoz di Basilea e iniziò a studiare l’ergot, un fungo velenoso, usato
per secoli dalle ostetriche per accelerare il parto. La ricerca puntava
a isolarne la sostanza chimica che produceva questo effetto. Ci
riuscirono negli Stati Uniti, e chiamarono “acido lisergico” la
sostanza attiva: su questa Hofmann ha iniziato i suoi studi, per
ottenere composti utili in medicina. Il lavoro di Hofmann sull’ergot ha
prodotto una serie di farmaci importanti, come per esempio quello
utilizzato ancora oggi per prevenire l’emorragia dopo il parto.

Ma
è stato il 25mo composto da lui sintetizzato nel 1938, la dietilamide
dell’acido lisergico (Lsd), ad avere il maggior impatto a livello
mondiale. Quanto alle straordinarie proprietà psicoattive dell’Lsd
Hofmann racconta di averle testate per caso qualche anno dopo. Intento
a lavorare in laboratorio, un venerdì pomeriggio dell’aprile del 1943,
il chimico centenario che ora si appoggia al bastone ma è mentalmente
lucido, racconta: «all’improvviso, ho avuto le stesse percezioni avute
da bambino. Non sapevo cosa le aveva prodotte, ma sapevo che si
trattava di una cosa importante». Tornato tra le provette il lunedì
successivo, Hofmann era convinto di aver vissuto la singolare
esperienza per via dei fumi del solvente al cloroformio che aveva
utilizzato. Ma inalando ancora per ripetere l’esperienza, non successe
nulla, e così il chimico si è convinto che doveva avere ingerito
l’acido che studiava «Lsd mi aveva parlato -racconta con un sorriso-
Era venuto da me dicendo, mi devi trovare».

Così, a
piccolissime dosi, Hofmann ha testato ancora l’acido il 19 aprile, ma a
fine giornata per tornare a casa in bici si è fatto accompagnare da un
assistente e racconta di aver segnato nella memoria quella data come
«la giornata della bicicletta». Il chimico aveva perciò realizzato
quali pericoli poteva comportare l’uso indiscriminato della sua
scoperta che andava assunta solo in determinate circostanze e sotto un
accurato controllo.

In seguito a questa esperienza, Hofmann
continuò la ricerca sugli effetti dell’Lsd e la casa farmaceutica
Sandoz lo immise sul mercato nel 1949, sotto il nome di Delysid. Visto
che la condizione vissuta sotto il suo effetto era simile a una
«malattia mentale sperimentale», venne considerato uno strumento
prezioso nella psicoterapia: aiutava il terapista a trovare accesso
all’inconscio del paziente. Pazienti e volontari intrapresero i «viaggi
dell’anima» e fecero esperienze di fuoriuscita dal corpo. Poi nel 1951,
il chimico propose all’amico scrittore Ernst Junger che faceva uso di
mescalina di prendere l’Lsd insieme. «È stato il primo test di viaggio
psichedelico programmato», racconta Hofmann, spiegando che a casa sua
con l’amico avevano suonato musica di Mozart e bruciato incensi
giapponesi. Ricordando che l’Lsd «è stato usato con successo per 10
anni in psicoanalisi», Hofmann ne ha condannato comunque la
distribuzione sottolineando che «dovrebbe essere una sostanza
controllata, come avviene per la morfina» .

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