Clat4: contestazioni e proposte

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Milano, Clat4 Sabato 1 Dicembre 2007
Il Vero danno è il proibzionismo. Via subito la legge infame
Fini-Giovanardi. Stop War On Drugs
Lettera Aperta
 – Lunedì 3 dicembre 2007

Siamo centri sociali, collettivi antiproibizionisti, consumatori,
operatrici ed operatori.
In questi giorni abbiamo attraversato la quarta conferenza latina
sulla riduzione del danno perchè riteniamo le unità mobili, i servizi
di prossimità, i consumatori e le consumatrici debbano riprendere la
parola, tornare a fare movimento e ad aprirsi alla società.
Allo stesso modo crediamo che la riduzione del danno debba essere
accreditata, finanziata e sostenuta, e siamo solidali con gli
operatori e le operatrici.
Per queste ragioni siamo qui.

Siamo arrivati a questa conferenza con l’intento di attraversare la
discussione della CLAT4 e di verificare alcuni nostri ragionamenti che
oggi vorremmo socializzare con voi :

Pensiamo che il potere stia combattendo una guerra nei nostri
territori contro noi umani.
La ‘war on drugs’ ne è dispositivo che agisce penalizzandoci,
sanzionandoci, imprigionandoci e criminalizzandoci. è a causa di
questa guerra che in Italia per esempio non usciamo dalla gabbia che
le pratiche di potere hanno costruito.
Le resistenze alla ‘war on drugs’ le costruisce ciascuno di noi, a
partire dai nostri saperi e dai nostri stili di vita e soprattutto
dalla loro messa in comune.
Dobbiamo e vogliamo condividere saperi e pratiche ogni giorno laddove
si gioca questa partita e cioè sulla strada.
E che sia ben chiaro: nessuno può rappresentare queste pratiche e
questi stili di vita se non gli attori che le agiscono tutti i giorni.

Agli amici e alle amiche europee diciamo: in Italia abbiamo una legge
criminale che nega i diritti, causa morti e produce solo controllo
sociale. Noi siamo qui con le ultime vittime di questa guerra:
Federico Aldrovandi, Alberto Mercuriali e Aldo Bianzino, e con tutte e
tutti gli inquisiti e gli incarcerati dal proibizionismo.
Crediamo che l’unico modo per ridurre i rischi ed evitare i danni
legati all’abuso di sostanze psicoattive legali ed illegali sia
promuovere una cultura critica e consapevole dell’uso, non moralista e
basata su una informazione reale, corretta e scientifica.
Vogliamo liberarci dal controllo di narcomafie che sono perfettamente
funzionali al consumo di massa che da almeno 30 anni il proibizionismo
ha prodotto.

A proposito di pratiche resistenti: pensiamo che sia vergognoso che in
Italia sia ancora illegale l’analisi delle sostanze, che se ne parli
così poco nonostante venga comunque messa in atto in almeno sette
paesi dell’Unione Europea.
Pensiamo che sia vergognoso che i risultati delle analisi condotte sui
sequestri non siano mai comunicati in tempo reale al 118 e alla bassa
soglia come chiediamo da oltre dieci anni.

Secondo noi è giusto affermare anche e soprattutto coi fatti queste
pratiche, in deroga alle leggi proibizioniste nazionali a partire dai
territori per la sicurezza e la salute pubblica.

Non dimentichiamo che oggi è la giornata mondiale di lotta contro
l’AIDS. Non dimentichiamo tutte le vittime dell’HIV, e non
dimentichiamo soprattutto che la discriminazione, la morale e la
proibizione li hanno uccisi.

Perchè non ci siano più vittime dobbiamo agire i territori,
intrecciare relazioni, e costruire reti, scambiare pratiche e saperi,
perchè la ‘war on drugs’ si combatte tutti i giorni non solo a Marzo e
non solo a Vienna.

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