INTERVISTA: UNO DEI 10.000 TEKNORAVER (Pinerolo, Italia)

fonte: Traffic Kills



Main dancefloor on 15 August morning


TK: Buongiorno Eric, vuoi presentarti e presentare le persone che partecipano ad un teknival?
ERIC: Certamente, vengo da Rouen nel Nord della
Francia. Suono, amo la musica, stare all’aria aperta e vedere la gente
che balla, che è felice. Questo è un teknival per me. Un campeggio con
la nostra discoteca (con discoteca si riferisce agli impianti, muri di
casse, che con qualche piccola interruzzione diffondo la musica, TK).
Il popolo di un teknival è costituito innanzitutto dai giovani del
luogo che vengono a curiosare. Dicono che siamo solo francesi ma non è
vero (confermo, TK). Le persone sono varie. Come con ogni grande
pubblico. E’ come essere in una strada di una grande città. Può
succedere di tutto.

TK: Queste feste si svolgo illegalmente anche in Francia?
Sicuro, sicuro. In tutt’Europa. E’ una necessità. E’ una voglia data
dalle costrizioni che vengono imposte nella vita di ogni giorno. Non si
può più fare festa liberamente. E in molti scelgono di aggregarsi e
riprendersi questa libertà.

TK: I giornalisti italiani parlano di no global?
ERIC: Non penso si possa ridurre così tante persone
che ballano sotto una corrente. No global? Perché mai… appena si decide
di andare liberamente contro si è no global e impegnati politicamente.
No qui c’è musica, festa, spensieratezza. E’ proprio il contrario.
Almeno per me, è fuggire da tutto quello che mi comanda e su cui non
posso influire se non così!

TK: C’è tanta droga?
ERIC: Si c’è, come non ammetterlo. Non siamo mica in
una discoteca VIP, dove bisogna dire che non gira la cocaina. Però di
cocaina non ne gira tanta. Non quella preferita. La droga c’è come in
ogni altro luogo. Qui c’è libertà e la gente è tranquilla e più
manifesta. Poi ci sono tante persone tutte insieme e sembra che ci sia
più droga del solito. Sta al cervello delle persone decidere che cosa
fare. Come vedi io sono qui a parlarvi e fare colazione.

TK: Cosa fa effettivamente la polizia?
ERIC: Ogni tanto passa qualche macchina. Non so. Io
sto qui da qualche giorno. Quando esco a fare la spesa, non ci fermano.
Sono gentili. Voi arrivate ora? Che avete visto?
TK:
Una
volante che faceva il giro. Non ci sono autovetture ne all’ingresso, né
autoambulanze. Effettivamente se la zona è monitorata non è previsto un
intervento immediato. C’è la televisione… Magari vi chiamano a suonare
in un club.
ERIC: Non vedo l’ora!

TK:
Precedentemente abbiamo sbagliato strada e
siamo finiti in una discarica di cassonetti dell’immondizzia.
Potrebbero portarne qui qualcuno così che sia più facile raccogliere i
rifiuti. Ho visto molte persone pulire.
ERIC: Oh, ma certo per chi ha rispetto per la natura è il minimo tenere pulito. E vi sono molte persone che puliscono.

Il teknival di Baudenasca è stato un enorme campeggio, molto ben
organizzato dove la musica è ancora davvero e non sulla carta, libertà!
Solo una trentina di arrestati fra le migliaia di persone che hanno
partecipato. Nessuna emergenza sanitaria, nessuna rissa o sommossa
civile, nessun incendio e un discreto rispetto della natura e delle
persone.
Che poi molti si siano drogati pesantemente…beh! l’importante è che non
compissero atti che potessero ledere gli altri e loro stessi, come
mettersi alla guida. Ma perchè mai in un posto dove si può dormire su
un qualsiasi prato?

Al prossimo anno!

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