La legge fini continua a fare pena! Un anno di piccoli arresti

 

Da La Repubblica Salute, di Guido Blumir – 7 giugno 2007

Guido Blumir è Sociologo e presidente Comitato Libertà e Droga

Mi dimetto da deputato se mi trovate anche solo un ragazzo finito in prigione per un pezzetto di fumo ("nome e cognome e mi dimetto da deputato"), ha dichiarato Fini, in diretta da Daria Bignardi nella trasmissione Tv Le invasioni barbariche (1/12/2006).
La legge di Fini (e Giovanardi) è diventata pienamente operativa il 9 maggio dello scorso anno. Ginosa (Puglia), 26 maggio. Arrestato un giovane incensurato, Giovanni P., 22enne, per 5 grammi. Lamezia Terme (Vibo Valenzia), 15 giugno 2006. Arrestato F.I, 25enne, per possesso di 5 grammi di hascisc. Cisterna (provincia di Latina), 15 giugno 2006. Due giovani incensurati, N.N., di diciotto anni, e S.G., di ventidue anni, sono stati arrestati per dieci gr. a testa. Taranto, 15 giugno. In manette Fabrizio R., per 10 grammi di hascisc. Terlizzi (Trani), 30 giugno. Rinchiusi nel carcere locale il 20enne Antonio Saverio P., il 18enne Daniele M., e il ventenne Alessandro R. per 10 gr a testa. Taranto, 1 luglio. Arrestato il 18enne Carlo M., con nove grammi di hascisc. Ispica, Ragusa, 10 luglio. Francesco M., rinchiuso nel carcere di Modica per "circa" nove grammi. Castellaneta (Bari),10 luglio. Tre giovani sono stati tratti in arresto per 5 gr. a testa: il 25enne Giovanni F., di Acquaviva delle Fonti, il 25enne Vincenzo De B., di Bari, e il 25enne Francesco T., anch'egli di Bari. La somma di 40 euro a testa è stata considerata un pesante indizio. Palagiano (Bari), 10 luglio. Il 26enne Martino P. è stato arrestato per dieci gr. di hascisc. Todi (Perugia). Arrestato studente incensurato per 10 gr. Formia (Latina), 25 luglio. Due giovani incensurati, il 22enne Simone S., e il coetaneo Marco L., arrestati per 5 grammi a testa dopo la mezzanotte nella spiaggia libera di Mokambo. In genere, i giornali pubblicano solo le iniziali dei consumatori.
In soli due mesi, e in sole dieci provincie su cento, 17 giovani sono finiti in carcere per la pura e semplice detenzione di un pezzo di fumo (10 gr. sono un dado da brodo) al solo fine del consumo. Dunque, sull'intero territorio e per dodici mesi, gli imprigionati sono almeno diverse centinaia. Se poi la situazione è leggermente più complicata, l'incarcerazione è ancora più implacabile. A Taranto il 23 mag 2007 viene fermato un giovane parroco con uno spinello: arrestato l'amico con cui fumava, "colpevole" di avergli passato la canna. Casalincontrada (Chieti), 18 luglio. Arrestato Giovanni P., 42enne, incensurato, disoccupato, per una pianta di Cannabis. Aprilia, 6 giugno. Un diciannovenne incensurato è stato condotto nel carcere di Latina perchè aveva alcune piccole piantine sul terrazzo. Mola di Bari, 7 luglio. N.G., cuoco trentenne, sposato e con due figli, è stato arrestato per dieci grammi e sei piantine alte pochi centimetri. La coltivazione in proprio di piante è l'unico modo per essere sicuri di non usare marijuana adulterata. Ma i rischi sono notevoli; quasi tutti vengono arrestati e poi condannati (otto mesi la media). Solo in qualche caso, correttamente, i giudici assolvono: la Cassazione (24. 05. 07), assolvendo un cittadino condannato per 5 piantine, ha rilevato che la coltivazione di poche piante rientra nell'uso personale. Gli arresti e le denunce sono stati centinaia.
Dopo qualche tempo in galera gli arrestati vengono condotti davanti al giudice. Spesso i magistrati concedono gli arresti domiciliari. I malcapitati genitori devono, con l'aiuto dei penalisti, riempire carte per chiedere permessi per ogni cosa: per l'ora di palestra o nuoto, per una visita medica, etc.
Al di là delle "eventuali dimissioni dell'onorevole Fini", il vero problema è la denuncia penale che scatta contro la massa dei consumatori per possesso oltre la soglia minima: 5 gr. di hashish (di qualità media), fino a novembre 2006; 10 gr. fino a marzo 2007 grazie al decreto Turco; con l'annullamento del Tar siamo in uno stato di incertezza. Comunque, per ogni 10 arrestati ci sono decine di denunce. La pena, da 1 a 6 anni. Un processo penale impegnativo, con una presunzione di colpevolezza. Le famiglie sono costrette a spendere minimo 8.000 euro per una difesa decente: da 4.000 euro in su per il penalista, 4.000 per il perito chimico di parte, essenziale per il punto del quantitativo. Chi ha un avvocato così così, cerca nell'immediato il danno minore: e fioccano le condanne. Sei mesi ai due ragazzi di Cisterna (16 giugno) con patteggiamento. Otto mesi (e duemila euro di ammenda) ai due ragazzi di Formia (25 luglio).
Qualche consumatore è assolto, per uno spiraglio che qualche giudice nota. Chi si difende resta nell'incubo del processo penale, fino all'appello e alla Cassazione, con spese stellari e con i danni della gogna mediatica ("Arrestato spacciatore").

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